Lo sapevate che c’è stato un momento, in Italia, in cui l’ulivo e l’olio d’oliva furono quasi dimenticati?
Gli antichi Romani conoscevano molto bene le proprietà dell’olio extravergine d’oliva, ma durante il periodo dell’Alto-Medioevo, con la caduta dell’Impero Romano e le invasioni barbariche, le campagne vennero parzialmente abbandonate. L’olio venne sostituito da lardo e strutto, molto più economici, e questo portò all’impoverimento degli uliveti.
Sembra impossibile da credere oggi, ma se questo prezioso condimento è un ingrediente fondamentale della nostra dieta mediterranea lo dobbiamo soprattutto ai monaci e alle monache. Custodendo e tramandandosi le conoscenze, sulla coltivazione degli ulivi e sugli usi dell’olio d’oliva, hanno permesso che non andassero perdute!
Nel XII secolo, a distanza di centinaia di anni, fedeli alla regola “ora et labora”, i monaci iniziarono un importante recupero degli uliveti riportando l’olio d’oliva sulle tavole degli italiani. Anche oggi, come una volta, sono i monaci e le monache che si occupano in prima persona della cura degli uliveti che circondano i monasteri, nel rispetto dell’ambiente e delle tradizioni.
Le olive, subito dopo la raccolta, vengono spremute a freddo e solo con mezzi meccanici, nel frantoio del monastero stesso o nelle immediate vicinanze. Questo permette di mantenere tutte le proprietà dell’olio extravergine, il suo profumo intenso di olive fresche e assicura un prodotto artigianale di altissima qualità!
Ecco un piccolo tour virtuale tra i monasteri italiani, alla scoperta di queste eccellenze.
In Veneto, a Bardolino in provincia di Verona, c’è un Eremo camaldolese che sorge sul Monte S. Giorgio, il promontorio che domina il tratto orientale del Lago di Garda. Fondato nel 1663 e abitato, oggi, da un piccolo gruppo di monaci, è circondato da circa 9 ettari di uliveto, che vanta ulivi secolari. Con le olive raccolte viene prodotto l’Olio Extravergine di oliva dei monaci Camaldolesi dell’Eremo di Bardolino. Dal sapore delicato, piacevolmente fruttato, con una lieve sensazione di amaro e di piccante, e con un retrogusto di mandorla dolce. Leggero e facilmente digeribile, ha una bassissima acidità (caratteristica per cui è famoso l’olio extravergine d’oliva della zona del Garda), si accompagna perfettamente a semplici insalate come a piatti di carne e pesce, anche di acqua dolce, esaltandone il gusto senza alterarlo.
Spostandosi verso Ovest, in Liguria, a Loano in provincia di Savona, c’è una comunità di frati che producono l’Olio Extravergine di oliva dei frati Carmelitani Scalzi del Convento sul Monte Carmelo. Dal sapore tipico dell’olio ligure e a base soprattutto di olive taggiasche, ha un gusto fresco, dolce ma deciso, con note di amaro e piccante appena percettibili. Il sentore di mandorla è pronunciato mentre quello erbaceo è lieve.
Saporito, senza essere pesante, si abbina perfettamente a piatti di pesce alla brace e crostacei. E’ ottimo anche per condire bruschette con verdure cotte o formaggi freschi e per dare un valore in più a salse e insalate.
Proseguendo nella vicina in Toscana, in una fattoria a Figline Valdarno in provincia di Firenze, una comunità di frati produce l’Olio Extravergine di oliva della Fattoria “La Poggerina” dei frati Servi di Maria. Gli uliveti si trovano nell’ampia valle in cui scorre l’Arno, protetti a Ovest dai Monti del Chianti.
Il gusto del loro olio è quello caratteristico degli oli toscani. Deciso e intenso, molto aromatico e persistente, decisamente “pizzichino”. Ottimo con tutti i piatti, è particolarmente indicato per dare vitalità a insalate verdi, pinzimonio di verdure e carpacci di pesce… ma il modo migliore per apprezzarlo è, sicuramente, su una fetta di pane toscano, preferibilmente bruscato sulla brace, e generosamente strofinata con dell’aglio fresco.
Scendendo arriviamo in provincia di Siena. Su un’altura che spazia sul magico panorama delle Crete Senesi con i suoi caratteristici calanchi, troviamo l’imponente Abbazia di Monte Oliveto Maggiore. Costruita nel Medioevo, lungo il percorso dell’antica via Francigena, è stata per tanto tempo un importante punto di riferimento per i pellegrini diretti a Roma.
I monaci Benedettini Olivetani, che la abitano, producono l’Olio Extravergine di oliva dell’Abbazia del Monte Oliveto Maggiore. Un olio dal gusto pieno, molto fruttato, con l’amaro e il piccante appena accennati, particolarmente indicato per insaporire zuppe di legumi e minestre, e che valorizza moltissimo i piatti grigliati.
Serpeggiando verso la costa, sempre in Toscana ma in provincia di Grosseto, su una collina che domina la Valle dell’Ombrone vicino al monte Amiata, vive una comunità di monaci benedettini. Nel pieno rispetto delle tradizioni coltivano piante di cultivar tipiche della Maremma Toscana, con le quali producono una piccola quantità di Olio Extravergine di oliva del Monastero di Siloe, 100% biologico davvero eccellente. Dal sapore intenso, fruttato e fresco, in cui le note erbacee e quelle di mandorla e di carciofo si intrecciano.
Dalla consistenza ricca, con l’inconfondibile persistenza aromatica di amaro e piccante tipica degli oli toscani, può essere impiegato, crudo, per dare più sapore a zuppe, verdure e bruschette, e per valorizzare la cottura delle carni, soprattutto degli arrosti.
Scendendo ancora un po’, terminiamo questo viaggio virtuale nell’alto Lazio. A Vitorchiano, in provincia di Viterbo, troviamo una numerosa e multietnica comunità di Monache dell’ordine Cistercense (Trappiste). Dagli anni ‘60 sono molto conosciute per le loro famose Confetture, ma vantano anche una piccola produzione dell’Olio Extravergine d’oliva delle Trappiste di Vitorchiano, non filtrato molto pregiato. Dal gusto delicato ma particolarmente saporito. Dolce, fruttato e con l’amaro e il piccante ben bilanciati, è ottimo sia sui piatti di pesce che su quelli di carne e per valorizzare bruschette e minestre.
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NB: Queste descritte sono tutte produzioni che rispettano l’ambiente e le tradizioni, influenzate quindi dalla stagionalità e la cui disponibilità, nell’arco dell’anno, potrebbe essere limitata o addirittura assente per stagione avversa!
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